ARMONIE INCERTE FUTURE (organizzazione musicale al tempo dell’intelligenza artificiale)

 25,00

di RENZO CRESTI
ISBN - 9791298504011
Formato 17x24 cm
Con 312 pagine
Editore: OpzioniEditions (Firenze)
Versioni disponibili: : cartacea

La musica del presente e la transizione storica permanente, la creatività diffusa e l’ascolto distratto, il frazionamento del pubblico e la confort zone, c’è musica e musica e ci sono funzioni e funzioni, i problemi della didattica e dell’insegnamento della musica, il rapporto fra la composizione, l’interpretazione e l’organizzazione di eventi, questi alcuni dei temi affrontati che possono riassumersi nella domanda come abitare la creatività? Interrogativo al quale i musicisti interpellati sono stati chiamati a rispondere. Gli intervistati – anche direttori artistici di festival e rassegne, di istituzioni e scuole – raccontano le loro esperienze nel complesso campo della programmazione musicale e sono: Nicola Baroni, Adriano Bassi, Antonio Bellandi, Rodolfo Cervetto, Lorenzo Cimino, Gianvincenzo Cresta, Giuseppe D’Amico, Donella Del Monaco, Girolamo De Simone, Ivan Fedele, Lorenzo Ferrero, Francesco Gesualdi, Marco Giommoni, Giampaolo Lazzeri, Lamberto Lugli, Carla Magnan, Andrea Mannucci, Mauro Montalbetti, Piero Niro, Maddalena Novati, Claudio Paradiso, Francesco Paradiso, Carlo Pedini, Paolo Rotili, Vincenzo Saldarelli, Gianpaolo Salbego, Nicola Sani, Stefano Taglietti, Andrea Talmelli, Francesco Trocchia, Virginio Zoccatelli.

“Intervistare musicisti che hanno ricoperto cariche importanti e che ancora oggi rivestono ruoli di primo piano nel mondo della musica, su argomenti che riguardano la programmazione delle attività musicali – dai Teatri alle Associazioni di categoria, dai Conservatori ai Festival – è entrare nel cuore pulsante della vita musicale del complesso e disarmonico ambiente culturale italiano. Parlare di organizzazione musicale è affrontare uno dei temi centrali della vita della musica, la quale, per nascere, crescere ed essere diffusa, ha bisogno di spazi idonei alla sua trasmissione. Questi luoghi possono essere tantissimi e di differenti nature, come aree all’aperto, piazze e strade, oppure edifici quali monasteri e chiese, palazzi aristocratici e salotti borghesi. Dal Seicento in avanti i posti privilegiati per l’esecuzione musicale diventano il teatro e poi la sala da concerto. Senza ripercorrere la storia della musica occidentale, è bene comunque fare cenno a periodi, situazioni e problematiche più recenti, come quelle che dal secondo Novecento arrivano ai giorni nostri. […]”

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Descrizione

La musica del presente e la transizione storica permanente, la creatività diffusa e l’ascolto distratto, il frazionamento del pubblico e la confort zone, c’è musica e musica e ci sono funzioni e funzioni, i problemi della didattica e dell’insegnamento della musica, il rapporto fra la composizione, l’interpretazione e l’organizzazione di eventi, questi alcuni dei temi affrontati che possono riassumersi nella domanda come abitare la creatività? Interrogativo al quale i musicisti interpellati sono stati chiamati a rispondere. Gli intervistati – anche direttori artistici di festival e rassegne, di istituzioni e scuole – raccontano le loro esperienze nel complesso campo della programmazione musicale e sono: Nicola Baroni, Adriano Bassi, Antonio Bellandi, Rodolfo Cervetto, Lorenzo Cimino, Gianvincenzo Cresta, Giuseppe D’Amico, Donella Del Monaco, Girolamo De Simone, Ivan Fedele, Lorenzo Ferrero, Francesco Gesualdi, Marco Giommoni, Giampaolo Lazzeri, Lamberto Lugli, Carla Magnan, Andrea Mannucci, Mauro Montalbetti, Piero Niro, Maddalena Novati, Claudio Paradiso, Francesco Paradiso, Carlo Pedini, Paolo Rotili, Vincenzo Saldarelli, Gianpaolo Salbego, Nicola Sani, Stefano Taglietti, Andrea Talmelli, Francesco Trocchia, Virginio Zoccatelli.

“Intervistare musicisti che hanno ricoperto cariche importanti e che ancora oggi rivestono ruoli di primo piano nel mondo della musica, su argomenti che riguardano la programmazione delle attività musicali – dai Teatri alle Associazioni di categoria, dai Conservatori ai Festival – è entrare nel cuore pulsante della vita musicale del complesso e disarmonico ambiente culturale italiano. Parlare di organizzazione musicale è affrontare uno dei temi centrali della vita della musica, la quale, per nascere, crescere ed essere diffusa, ha bisogno di spazi idonei alla sua trasmissione. Questi luoghi possono essere tantissimi e di differenti nature, come aree all’aperto, piazze e strade, oppure edifici quali monasteri e chiese, palazzi aristocratici e salotti borghesi. Dal Seicento in avanti i posti privilegiati per l’esecuzione musicale diventano il teatro e poi la sala da concerto. Senza ripercorrere la storia della musica occidentale, è bene comunque fare cenno a periodi, situazioni e problematiche più recenti, come quelle che dal secondo Novecento arrivano ai giorni nostri. […]”

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